Nuovo processo di regolazione sinaptica della memoria

 

 

DIANE RICHMOND

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 28 settembre 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

La base cellulare dell’apprendimento di circuiti e sistemi neuronici dell’encefalo e del midollo spinale è data da adattamenti specifici per input e di lunga durata delle connessioni sinaptiche tra neuroni, che realizzano la codifica di memorie a lungo termine. Lo studio dei meccanismi molecolari e dei processi connessi con il potenziamento a lungo termine (LTP) e la depressione a lungo termine (LTD) da decenni costituisce un ambito specializzato della ricerca, che ha ottenuto dati utili al progresso delle conoscenze in campi che vanno dalla neurobiologia molecolare alla neurofisiologia e alla neurofarmacologia. La grande mole di dati sulla fisiologia dei recettori NMDA nel loro rapporto con gli AMPA e gli altri recettori, in passato ha indotto alcuni ricercatori a ritenere che il filone di studi avviato dalla scoperta di Bliss e Lømo del fenomeno LTP avesse esaurito il suo compito, ma in questi ultimi anni si sono avute numerose dimostrazioni che in questo ambito c’è ancora molto da indagare e scoprire.

Philip J. Dittmer e Mark L. Dell’Acqua hanno riconosciuto un nuovo processo nella conversione in potenziamento strutturale di lunga durata della dimensione post-sinaptica delle spine dendritiche (sLTP) da una fase precoce temporanea a una fase tardiva di lunga durata persistente: un ruolo della mobilizzazione del Ca2+ del reticolo endoplasmico (ER) nel promuovere l’interazione tra il sensore di deplezione del calcio, ossia la STIM1 (stromal interaction molecule 1) e i canali SOCE (Orai1 store-operated Ca2+ entry, SOCE).

Inaspettatamente, i ricercatori hanno scoperto che l’interazione fisica STIM-Orai1, e non il risultante ingresso di Ca2+, era necessaria per la persistenza del fenomeno sLTP.

(Philip J. Dittmer & Mark L. Dell’Acqua, L-type Ca2+ channel activation of STIM1-Orai1 signaling remodels the dendritic spine ER to maintain long-term structural plasticity. Proceedings of the National Academy of Sciences USA 121 (35): e2407324121, 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: Department of Pharmacology, School of Medicine, University of Colorado Anschutz Medical Campus, Aurora, CO (USA).

[Edited by James S. Trimmer, University of California at Davis, Davis School of Medicine, CA (USA)].

Al lettore non specialista di questo ambito di studi ricordiamo che l’apprendimento e la memoria richiedono plasticità funzionale e strutturale delle sinapsi del sistema nervoso centrale: sinapsi con il glutammato quale neurotrasmettitore, e formate dalla giunzione di terminali assonici eccitatori con le strutture post-sinaptiche localizzate sulle spine dendritiche dei neuroni riceventi, dotati di recettori per il glutammato NMDA, AMPA e di altro tipo. Philip J. Dittmer e Mark L. Dell’Acqua hanno indagato i modi in cui il reticolo endoplasmico (ER) controlla la segnalazione post-sinaptica del Ca2+ e il potenziamento a lungo termine (LTP) delle spine dendritiche (sLTP) che accompagna il rafforzamento funzionale della trasmissione sinaptica glutammatergica. Qui di seguito si riportano gli esiti degli esperimenti più importanti.

Nella maggior parte delle spine dendritiche contenenti reticolo endoplasmico (spine ER+), il potenziamento a lungo termine persistente (sLTP), indotto mediante la stimolazione ottica di alta frequenza HFGU (high-frequency optical glutamate uncaging), era accompagnato da un persistente incremento nel contenuto di strutture membranarie di ER a valle di una segnalazione a cascata generata dai recettori glutammatergici NMDA (N-metil-D-aspartato), canali del calcio di tipo L (L-type Ca2+, LTCC) e canali Orai1, questi ultimi essendo stati attivati da STIM1 (stromal interaction molecule 1), in risposta al rilascio di Ca2+ del reticolo endoplasmico.

L’esperimento di stimolazione HFGU condotto su spine dendritiche mancanti di ER (spine ER(-)) ha prodotto solo una sLTP temporanea e ha determinato solo deboli segnali di Ca2+, mancanti del contributo di Orai1 e ER. Coerentemente con la tesi di una meta-plasticità strutturale regolata dall’ER delle spine dendritiche, l’erogazione di un secondo stimolo alle spine ER(-) induceva un reclutamento di ER insieme con un sLTP persistente, mentre le spine dendritiche ER+ non presentavano alcun incremento addizionale nelle dimensioni o nel contenuto del reticolo endoplasmico, in risposta a stimolazione sequenziale.

Con sorpresa di Dittmer e Dell’Acqua, l’interazione fisica tra STIM1 e Orai1 indotta dal rilascio di calcio dal reticolo endoplasmico si è dimostrata necessaria per l’incremento persistente sia nelle dimensioni delle spine sia nel loro contenuto in ER richiesto per l’espressione di sLTP LLL (long-lasting late), ma questo effetto non era prodotto dal calcio risultante che attraversava i canali Orai1.

In conclusione, lo studio dimostra in modo convincente e per la prima volta che la segnalazione STIM1-Orai1, attivata dai canali del calcio di tipo L, rimodella il reticolo endoplasmico delle spine dendritiche per mantenere la plasticità strutturale di lungo termine.

 

L’autrice della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Diane Richmond

BM&L-28 settembre 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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